15.02.2017
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coMUNICATO
ASSOSTAMPA
In Sardegna ci sono emittenti televisive
locali in enorme difficoltà, che continuano a informare i cittadini
grazie al senso del dovere, alla dignità e all’entusiasmo professionale
di redazioni che in alcuni casi non vengono pagate da mesi.
Eppure parliamo di stipendi fin troppo lievi, duramente decurtati dalle
aziende in un estremo tentativo di rinviare i licenziamenti o
semplicemente la chiusura.
In Sardegna ci sono interi territori che dall’oggi al domani possono
ritrovarsi senza più voce, senza più informazione, senza più una
coscienza quotidiana del loro essere una comunità.
La Regione si è già mossa per dare ossigeno al malconcio pluralismo
dell’informazione televisiva sarda, ma in alcuni casi l’intreccio
asfissiante di lentezze burocratiche, difficoltà nel produrre la vasta
documentazione richiesta alle tv e modifiche alle regole contabili sta
portando a una crisi definitiva.
L’Associazione della Stampa Sarda è ansiosa di confrontarsi con
l’Amministrazione regionale sulla legge pensata a sostegno
dell’informazione televisiva, in modo che si possano premiare le realtà
che si confrontano lealmente col mercato e non iniziative improvvisate
in virtù – e in funzione – dei contributi pubblici.
Il sindacato dei giornalisti sardi si augura che venga presto il tempo
del ragionamento e del confronto, ora però c’è un’emergenza da superare.
L’appello alla Regione è perché sblocchi nel tempo più rapido possibile
i finanziamenti che ha già correttamente calcolato e attribuito ma, di
mese in mese, mai erogato.
Senza un’azione rapida a favore delle testate che hanno tanto diritto
quanto necessità di ottenere quelle risorse, la prossima pagina
dell’informazione isolana rischia di rimanere in gran parte bianca.