03.11.2016
-
Contributi all'on-line e uffici stampa
Nei giorni scorsi la Regione Sardegna ha pubblicato la graduatoria dei
giornali online indipendenti che riceveranno sostegno economico. Si
tratta di un contributo – in alcuni casi molto consistente –
proporzionato all’occupazione creata da ciascun sito nel rispetto del
contratto di lavoro giornalistico.
È un passo importante e inedito che merita apprezzamento: ci si lascia
alle spalle il luogo comune di “internet informazione del futuro” per
prendere concretamente atto che il giornalismo online è un presente
ampio e vario, fondamentale al pari di giornali, tv e radio per il
pluralismo delle informazioni e dei punti di vista offerti ogni giorno
all’opinione pubblica sarda.
Sarà un progresso ulteriore e ancora più apprezzabile se - dopo il nuovo
confronto proposto nei giorni scorsi dall’Assessorato alla Cultura
all’Associazione della Stampa Sarda e agli operatori dell’informazione
online – verrà individuato uno strumento per destinare risorse e
attenzione anche alle testate web che da tempo resistono senza poter
contare su un editore forte e sulle risorse indispensabili per allestire
una redazione e che pure, se incoraggiate con rigore e lungimiranza,
potrebbero moltiplicare le occasioni di lavoro e l’offerta informativa
sul territorio.
E se è giusto che la Regione sostenga chi lavora nel settore
dell’informazione - molto più arido di risorse che nel passato, ma più
prezioso che mai per la coscienza democratica dei sardi – è ancora più
opportuno e urgente che offra un’informazione completa e tempestiva sul
proprio operato. Questo vale certamente per la sanità, con l’Asl unica
che non si è ancora dotata della struttura per la comunicazione sul
territorio prevista dalla legge istitutiva, ma anche in altri campi
strategici. La Giunta, per agire meglio e più incisivamente, si è dotata
di agenzie e società che dall’agricoltura alla finanza danno corpo
quotidianamente alle direzioni indicate dal governo regionale. Dotare di
un ufficio stampa almeno le principali aree di intervento di questi
soggetti, attraverso procedure meritocratiche e trasparenti,
significherebbe offrire una chance ai professionisti della comunicazione
che un’editoria isolana in crisi ha prima formato e poi abbandonato, ma
sarebbe soprattutto il riconoscimento concreto di due diritti. Quello
dei giornalisti sardi di conoscerne nel dettaglio l’azione
amministrativa, quello dei cittadini di esserne informati.