27.01.2015 - LETTERA DI FRANCO SIDDI ALLA STAMPA SARDA

 

Pubblichiamo il contenuto della lettera inviata da Franco Siddi, Segretario FNSI, al Presidente Celestino Tabasso. Una lettera alla Stampa Sarda.

 

Caro Celestino,
con la celebrazione del XXVII Congresso della Stampa Italiana (Chianciano Terme 27-30 gennaio), mi appresto – come è noto - a lasciare la Segreteria generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana. Desidero rivolgere un vivo ringraziamento a quanti hanno seguito con attenzione, simpatia, sostegno in questi anni, il nostro lavoro e a quanti, nelle nostre Associazioni, nelle Istituzioni, nella società, nel mondo delle imprese – nell’autonomia di ruoli e funzioni - hanno interloquito o cooperato con noi in un lavoro intenso di relazioni industriali e sociali per un sistema dell’editoria vitale e plurale, il lavoro professionale decente, il pluralismo dell’informazione.
Voglio ringraziare te e, tuo tramite, in modo particolare la Sardegna, i giornalisti, i dirigenti dell’Associazione e degli organismi di categoria, i rappresentanti delle redazioni. Credo che la nostra Associazione abbia dato molto di più di quanto io non abbia potuto fare, per affermare e consolidare la dignità di un’esperienza professionale e sindacale collettiva straordinaria. Ed eccezionale sono stati la spinta e il contributo che mi è stato assicurato a sostegno di una militanza sociale e di un’esperienza sindacale che abbiamo cercato di esprimere, nelle parole e negli atti, con un riguardo assoluto e ai principi di solidarietà e ai valori di autonomia e correttezza.
Le vicende sarde sono state spesso emblematiche di duri cambiamenti e di difficoltà di sistema: dalla fase drammatica della ”Disunione sarda” dell’ultima fase della gestione Grauso del quotidiano “l’Unione Sarda”, al fallimento di Epolis, alla sciagurata gestione di “Sardegna1” negli ultimi anni, alla perenne criticità di 5StelleTv, fino alla riorganizzazione – dimagrimento della Nuova Sardegna e ai nuovi
piani di “contenimento” dell’Unione e di Videolina. Abbiamo anche affrontato novità interessanti, alcune con proiezione sostanzialmente positiva (Tiscali), altre di forte sperimentazione innovativa dal punto di vista organizzativo e imprenditoriale (Sardegna24 e Quotidiano di Sardegna, di poca vita ma esperienze illuminanti), fino ai primi giornali solo online, che stentano ma che sono vitali quando affidati a professionisti corretti e coraggiosi, ai primi studi professionali.
Queste e altre vicende hanno assunto carattere nazionale. Dialogo e lavoro comune sono stati un conforto per noi che operiamo nel Sindacato e, spero, per la moltitudine dei colleghi, che pure hanno patito e patiscono conseguenze che pesano sulla propria condizione.
Avevamo cominciato, tanti anni fa, con un gruppetto di colleghi sardi via via cresciuto, irrobustito e rinnovato dalle nuove generazioni di giornalisti, di cui tu oggi sei espressione matura . L’innovazione espressa con la tua elezione a presidente della “Sarda” è il miglior risultato di una crescita di squadra che lavora tenendo saldo il legame tra generazioni e scegliendo le priorità con il criterio della solidarietà.
Non voglio e non posso fare ora un riassunto né una commemorazione. Andremo fra pochi giorni al Congresso di Chianciano Terme e il primo pensiero è alla “Sarda”, al congresso nazionale di diciannove anni fa a Villasimius. Fu un momento di grandi cambiamenti. Ora è avviata un’altra di queste fasi. Sono certo che la bandiera della “Sarda” sarà distintiva e rispettata nell’unitarietà di un mondo e di un Sindacato unitario e plurale.
Mi scuso per essere stato in questi anni, fisicamente, meno presente in Sardegna. D’ora in poi lo sarò di più, come uno delle centinaia di colleghi sardi che vuol vivere la dimensione associativa della categoria, seguendo con umiltà e sostegno il vostro lavoro, un progetto che va avanti nei cambiamenti indispensabili.
Grazie, di cuore, con affetto.
Non mancheranno nuovi incontri, in futuri ambiti di base nella nostra dimensione associativa e nel nostro privato, con amicizia, simpatia e stima, ti invio i miei migliori saluti e i migliori auguri.

 

Franco Siddi