28.01.2014 -
DOCUMENTO DEL GRUPPO GIORNALISTI PENSIONATI SARDI
Il Consiglio direttivo del Gruppo Sardo
Giornalisti Pensionati, allarmato per le ricorrenti notizie su
iniziative parlamentari e no in tema di ricalcalo delle pensioni
retributive con il metodo contributivo,
chiede
che il Comitato Esecutivo dell’UNGP (Unione Nazionale Giornalisti
Pensionati), la FNSI (Federazione Nazionale della Stampa Italiana) e l’INPGI
(Istituto di Previdenza dei Giornalisti Italiani) prendano una chiara e
immediata posizione sull’argomento che, fra breve, sarà tema di
dibattito in Parlamento dove potrà trovare demagogici sostegni e
interessati consensi per calcoli meramente elettoralistici. I
giornalisti pensionati della Sardegna non sono contrari a stanare le
vere “pensioni d’oro”, quelle cioè percepite da chi le riceve pur con
pochi anni di contributi, ma ritengono che debbano essere considerate
intoccabili le pensioni dovute a chi ha dai 35 anni di contributi in su.
Il Consiglio direttivo del Gruppo Sardo Giornalisti Pensionati, inoltre,
ritiene
che Ungp, Inpgi e Fnsi debbano vigilare affinché non trovino spazio e
sostegni i tentativi di ridiscutere le pensioni faticosamente
conquistate in anni di contribuzioni. Inpgi e Fnsi devono fare sentire
la loro voce con una dichiarazione che condanni senza equivoci questa
politica del governo il quale, invece di perseguire con forza l'immensa
evasione fiscale, si accanisce contro una categoria che non ha nessuna
arma per difendere i propri diritti.
Il Consiglio direttivo del Gruppo Sardo Giornalisti Pensionati, infine,
sollecita
Ungp, Inpgi e Fnsi ad attuare ogni tipo di azione al fine di scongiurare
il pericolo che decisioni irresponsabili possano aggravare l’attuale
stato di sofferenza che ha messo in ginocchio l’economia italiana.
L’esistenza di situazioni di crisi, alcune volte poste a giustificazione
di richieste anacronistiche e sfacciatamente anticostituzionali, non
deve mai annullare i diritti faticosamente conquistati in anni di lavoro
e di lotte sindacali.