06.05.2014
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Regione
Sardegna: capo ufficio stampa pensionato a stipendio ridotto - Siddi:
"E’ immorale, le istituzioni diano l'esempio"
Polemica sulla nomina di Roberto Morini, firma del quotidiano "La Nuova
Sardegna", ora in pensione, come nuovo capo ufficio stampa della
Regione. Sul caso è intervenuto anche il segretario generale della Fnsi,
Franco Siddi - nel corso dell'iniziativa, svoltasi a Cagliari, per la
Giornata della memoria dei giornalisti uccisi da mafie e terrorismo -
che ha precisato che è ¨ immorale che il capo ufficio stampa di una
Regione lavori in parte a titolo gratuito". "Se il capo ufficio stampa
può lavorare sotto costo, perché ci dobbiamo lamentare del precario che
non riceve giusta mercede? Questo è il problema. (dal sito www.fnsi.it)
La Regione deve essere un esempio" ha detto, sottolineando, appunto, che
si tratta di "una questione morale, non giuridica". "Niente di personale
contro Morini - ha detto - e niente di personale contro Pigliaru. Non è
in discussione se un pensionato possa o no lavorare. Ma che debba
lavorare in parte gratis (la Regione non pagherebbe la parte percepita
dalla pensione - ndr). L'istituzione deve essere paradigma di garanzia
dell'applicazione piena delle regole che presiedono qualsiasi
prestazione professionale in termini di lavoro dipendente. Non può,
quindi, prescindere dai contratti di lavoro esistenti in rapporto alle
qualifiche. Caso diverso è se si prende per lavorare in condizioni di
rapporto fiduciario un professionista o un pensionato: il portavoce è
una cosa, il capo ufficio stampa è altro". Il problema è stato sollevato
informalmente nei giorni scorsi: "Ne avevo parlato - ha confermato Siddi
- con il segretario regionale del Pd. Ripeto: nessuna interferenza sulla
scelta, ma una questione di coscienza". La scorsa settimana la questione
ufficio stampa era stata sollevata anche dal consigliere regionale di
Fdi-An Paolo Truzzu: "scelta vecchia, ignorati i tanti giornalisti
disoccupati in lotta continua per un contratto di lavoro". (CAGLIARI - 3
MAGGIO - ANSA)
Articolo apparso sul quotidiano L'Unione Sarda (.pdf)