13.02.2014
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COMUNICATO DEL CDR DI SARDEGNA UNO TV
L’assemblea dei lavoratori di Sardegna Uno Tv ha proclamato quattro
nuove giornate di sciopero totale in audio e video. Giornalisti e
tecnici si asterranno dal lavoro fino a domenica 16 febbraio, giorno
delle elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale. L’informazione di
Sardegna Uno, per la prima volta dal 1987, sarà assente per tutta la
durata della campagna elettorale. Lo scorso 16 gennaio, i lavoratori
avevano infatti deciso di disertare l’apertura della manifestazioni
elettorali di tutti i candidati alla Presidenza della Regione per
denunciare la grave situazione finanziaria-gestionale dell’emittente e
segnalare il rischio concreto della scomparsa di una voce storica dal
panorama editoriale isolano. Il tentativo del direttore Mario Tasca, con
la collaborazione del giornalista Marco La Picca, di mandare in onda un
telegiornale-farsa, nonostante lo sciopero dei dipendenti, è miseramente
fallito. I danni causati all’immagine dell’emittente da questa decisione
scellerata sono sotto gli occhi di tutti. Nel frattempo, l’azienda ha
deciso di aprire la procedura per il licenziamento di 13 dipendenti, il
50% della forza lavoro dell’emittente. Un provvedimento annunciato,
l’epilogo scontato di un percorso avviato lo scorso 30 luglio con la
cessione di Sardegna Uno da parte dell’editore-banchiere Giorgio
Mazzella (presidente di Banca di Credito Sardo-Gruppo Intesa) a una
cordata di tre imprenditori: Sandro Crisponi, Amministratore Delegato
(71% delle quote), Luigi Ferretti, patron del network nazionale 7Gold
(19%) e Mario Tasca (10%). I nuovi soci, da subito, non hanno fornito
nessuna garanzia finanziaria. Nessun piano di rilancio è stato
presentato alle organizzazioni sindacali. In questi mesi la nuova
proprietà ha adottato la tattica del rinvio: l’azionista di maggioranza
ha atteso il 31 Gennaio, data di scadenza del contratto di solidarietà,
per annunciare i tagli al personale. Un piano che lavoratori e sindacati
contrasteranno con tutti i mezzi a disposizione. Bene hanno fatto
Associazione della Stampa Sarda, FNSI e Cgil a chiedere alla Giunta
Regionale l’immediata sospensione di tutti i contributi pubblici a
favore dell’emittente. Continuare a elargire risorse pubbliche a
un’azienda che non paga i dipendenti da mesi, non versa i contributi al
loro fondo complementare e decide di licenziare sarebbe immorale. I
lavoratori di Sardegna Uno apprezzano per questo la decisione del
Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, di sospendere la delibera con
la quale si stanziavano 268.000 euro a favore di Sardegna Uno TV per
l’acquisto di filmati d’archivio da destinare alla Sardegna Digital
Library. Al futuro Presidente della Giunta chiedono, invece, di mettere
ordine al sistema dell’editoria attraverso una legislazione organica che
cancelli i criteri di discrezionalità nell’erogazione di contributi alle
aziende. I lavoratori di Sardegna Uno ringraziano infine, tutti gli
organi di informazione che in questi mesi hanno tenuto alta l’attenzione
sulla loro vertenza. La situazione dell’emittente rappresenta una vera e
propria emergenza democratica che può essere contrastata solo con il
sostegno di tutta la categoria.