27.11.2012 - DOCUMENTO DEL CDR DE "L'UNIONE SARDA"

 

Cari lettori,

tra quattro giorni il nostro e vostro giornale sarà fatto senza l’apporto di quattro colleghi a cui non è stato rinnovato il contratto a tempo determinato. Giornalisti impegnati nelle cronache locali: uno a Cagliari, uno a Olbia, due a Oristano. Un mese fa è successa la stessa cosa a un altro collega di Nuoro, nei mesi scorsi è capitato ad altri colleghi ancora.
 

Da oltre 120 anni L’Unione Sarda fa del racconto dei fatti dell’Isola il suo punto di forza, e noi vogliamo che continui a farlo con serietà professionale e rispetto dei lettori, nostri veri “azionisti di riferimento”.
Possiamo parlare di “ottimizzazione delle risorse” (che poi, in questo caso, sono persone, lavoratori in carne e ossa), ma la verità è che in edicola arriverà un giornale impoverito, privo del lavoro di colleghi a cui in questi anni sono stati affidati compiti importanti, spesso tali da costringerli a sacrificare ferie e riposi. Fino a ieri erano così essenziali da non potersi a volte neppure assentare secondo i normali turni; ora ci si dice che si può fare un giornale di qualità anche con un organico ridotto.

Noi pensiamo che la qualità non dipenda solo dal numero di giornalisti chiamati al lavoro, ma certo la riduzione del personale mal si concilia con l’esigenza di un’informazione sempre più votata agli approfondimenti e integrata col web, ma al tempo stesso puntuale sulle notizie locali e iperlocali. Perciò abbiamo avanzato proposte che, a nostro giudizio, conciliano l’esigenza della salvaguardia dei conti con quella della qualità del giornale. Le abbiamo avanzate per tutelare il posto di lavoro dei colleghi ma anche il nostro, e soprattutto per rispetto dei lettori. Se tagli si devono fare, non si può iniziare dalla qualità. Ci chiediamo se ci siano altre voci del bilancio su cui si sarebbe dovuto operare.

Cagliari, 27 novembre 2012

Il Comitato di redazione
dell’Unione Sarda