30.01.2012
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Editoria: per Fnsi e
Assostampa sarda chiusura Sardegna 24 fatto triste, ma anche
insufficienze imprenditori. Fare chiarezza. Piena solidarietà e sostegno
del Sindacato ai colleghi
“È
triste assistere alla grande difficoltà di nuovi giornali a proseguire
la loro attività. E’, infatti, notizia di grande desolazione la chiusura
dopo appena sei mesi e mezzo di “Sardegna 24”, quotidiano dell’isola
promosso da un gruppo di imprenditori locali, che direttamente o
indirettamente avevano lanciato una proposta editoriale con l’obiettivo
dichiarato di sviluppare il pluralismo e un giornalismo alternativo,
competitivo sul terreno delle idee nella regione. L’impegno generoso di
17 redattori e 5 collaboratori che hanno dato prova di grande tenuta e
del direttore Giovanni Maria Bellu - che nel novembre scorso si era
assunto anche il ruolo di editore dopo la rinuncia dei principali
imprenditori che l’avevano promosso - non sono valsi a evitare una
chiusura provocata forse anche da peccati d’origine. L’avvio della
liquidazione della Società Editrice, con cessazione delle pubblicazioni
a partire da lunedì prossimo, aprirà anche un’inevitabile verifica su
diversi tavoli, compreso quello sindacale. Non c’è, infatti, solo un
problema di difficoltà generica del mercato editoriale ma - dalle
notizie che si hanno - emergono pochezza imprenditoriale e insufficienze
originarie di business plan. Su questi capitoli e sulla reale portata
della partecipazione societaria di aziende o singoli all’impresa (quindi
sulle responsabilità anche in termini di obblighi sociali verso i
giornalisti e i lavorator) dovrà essere esserci la massima chiarezza. Il
sindacato dei giornalisti – la Fnsi e l’Associazione della Stampa Sarda
– sono al fianco dei colleghi, ai quali manifestano la piena solidarietà
per la preoccupazione che riguarda il presente e il futuro lavorativo,
assicurando totale assistenza per la tutela dei diritti definiti dagli
impegni sottoscritti e per l’eventuale sostegno con misure di
ammortizzatori sociali. Per i lavoratori tutti la perdita del lavoro è
una vicenda dolorosa che va ad aggiungersi al quadro occupazionale
negativo dell’isola, la quale, con la chiusura di un giornale, registra
ora anche l’impoverimento di un bene inestimabile come il pluralismo
dell’informazione.”
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