01.02.2011
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E Polis,
INDAGA LA GUARDIA DI FINANZA
"Su E Polis indaga la Guardia di
finanza" è il titolo di un articolo pubblicato oggi sul quotidiano
"L'Unione Sarda" che vi riportiamo integralmente. L'inchiesta è stata
aperta prima del fallimento della società che, dall'ottobre 2004 al
luglio 2010, ha pubblicato 19 edizioni del quotidiano free press. Ed è
un'indagine per evasione fiscale. Inizialmente coordinava l'attività
delle Fiamme Gialle Liliana Ledda, ora invece gli atti sono stati
trasmessi al sostituto Giangiacomo Pilia che, insieme al procuratore
capo Mauro Mura, è il titolare dell'inchiesta principale. La Finanza ha
eseguito accertamenti fiscali in relazione all'anno 2008 ma ora
procederanno al controllo dei documenti degli esercizi precedenti e
successivi. Il tutto confluirà nell'indagine - per il momento su fatti
non costituenti reato - aperta all'indomani della sentenza con cui, il
14 gennaio scorso, il Tribunale ha dichiarato il fallimento della
società. Gli accertamenti fiscali della Guardia di Finanza riguardano
anche la società PubliEpolis che si occupava della raccolta
pubblicitaria per tutti i giornali del gruppo. Stando a quanto
dichiarato da E Polis ai rappresentanti del sindacato dei giornalisti, i
debiti accumulati in sei anni di attività ammontano a 108 milioni di
euro, ecco perché il Tribunale fallimentare ha respinto la richiesta di
concordato preventivo avanzata dagli amministratori del giornale
dichiarando nel contempo il fallimento. La società editrice non ha mai
versato la quota del tfr dei lavoratori al fondo unitario dell'Inpgi che
vanta crediti per 4 milioni di euro, un milione è invece il debito nei
confronti della Casagit, mentre il comitato di redazione ha denunciato
pubblicamente che le quote del mutuo casa trattenute sulle buste-paga di
alcuni dipendenti non sono mai state versate all'istituto di previdenza.
Sono 118 i giornalisti rimasti senza lavoro, 45 dei quali sardi, tutti
in cassa integrazione insieme ai 40 poligrafici e ai dipendenti di
Publiepolis. E Polis ha iniziato le pubblicazioni il primo ottobre 2004:
si chiamava il Giornale di Sardegna e usciva solo a Cagliari. L'anno
dopo l'iniziativa era stata replicata a Sassari, quindi, nel 2006 il
free press fondato da Nicola Grauso aveva varcato il Tirreno con sei
quotidiani nel Veneto e due in Lombardia. Pochi mesi dopo era partito
pure il telelavoro a Roma, Milano e Napoli. I debiti intanto si
accumulavano e, il 17 luglio 2007, Grauso aveva dato forfait:
pubblicazioni interrotte e un mese di cassa integrazione. Poi, a
settembre, il giornale era passato nelle mani dell'imprenditore trentino
Alberto Rigotti che nel luglio 2010 ha chiuso.
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