FNSI-UNCI: IN PIAZZA IL 28 APRILE CONTRO IL DDL ALFANO SULLE INTERCETTAZIONI

 


21.04.2010 - Ddl intercettazioni: giornalisti e opinione pubblica il 28 aprile a Piazza Navona davanti al Senato contro le nuove norme bavaglio. Unci: “I cronisti in prima fila”
 
Il potere non vuole controlli, nuovo pesante bavaglio all’informazione.
Continua senza sosta la mobilitazione contro chi vuole mettere il bavaglio all’informazione. Dopo la manifestazione di 300mila persone del 3 ottobre a piazza del Popolo e le iniziative contro la decisione di sospendere in campagna elettorale le trasmissioni di approfondimento, un nuovo appuntamento per i giornalisti e per chi nell’opinione pubblica vuole essere correttamente informata. Giornalisti in piazza dalle ore 10 alle 14 il 28 aprile, davanti al Senato (piazza Navona Corsia Agonale) contro le nuove norme bavaglio che il Governo intende introdurre nel disegno di legge sulle intercettazioni.
La decisione è stata assunta dalla Giunta esecutiva della Fnsi, non appena appresa notizia degli emendamenti al disegno di legge già approvato dalla Camera che inaspriscono sanzioni civili e penali a carico dei giornalisti, al fine di impedire qualsiasi notizia su inchieste giudiziarie.
La Federazione Nazionale della Stampa ha deciso di convocare in seduta straordinaria il Consiglio nazionale e di invitare i Comitati di redazione alla mobilitazione immediata. Fa inoltre appello alla società civile e a tutti i soggetti che hanno già manifestato in più circostanze per il diritto dei cittadini all’informazione a far sentire la loro voce e a sostenere le iniziative contro ogni proposta liberticida.



UNCI: CRONISTI IN PRIMA FILA CONTRO I BAVAGLI

I cronisti italiani saranno in prima fila, mercoledì 28 aprile, alla manifestazione indetta dalla Federazione della Stampa davanti al Senato per contrastare i nuovi bavagli introdotti dagli emendamenti della maggioranza al ddl Alfano sulle intercettazioni.
Già nei giorni scorsi l’Unci, che parteciperà alla manifestazione con il proprio Consiglio nazionale, aveva sollecitato a Fnsi e Ordine la mobilitazione urgente dell’intera categoria poiché aveva avvertito che l’orientamento nella Commissione Giustizia di Palazzo Madama era quello di inasprire tutte le norme che riguardano la stampa.
I cronisti ribadiscono che il diritto di informare dei giornalisti coincide con il diritto di sapere dei cittadini. Pertanto è inaccettabile la volontà di impedire la pubblicazione del contenuto delle intercettazioni nel periodo che intercorre tra la misura cautelare e lo svolgimento del dibattimento, creando così un vuoto temporale incomprensibile e arbitrario. Del tutto inaccettabile è, anche, la fantasiosa previsione di condannare al carcere chi registra le proprie conversazioni.
Gli emendamenti presentati confermano che il disegno del governo e della maggioranza è quello di espropriare i cittadini del diritto a loro riconosciuto dalla Costituzione ad avere una informazione corretta, completa e tempestiva; il disegno, cioè, di tenere l’opinione pubblica all’oscuro di quanto avviene. Se il ddl Alfano diventasse legge, infatti, i cittadini non potrebbero più venire a conoscenza di fatti delittuosi gravissimi, come ad esempio, le risate di due imprenditori alla notizia del terremoto dell'Aquila, il bacio in fronte del banchiere Fiorani a Fazio, la concussione di un giudice tributario e di un suo consulente per aggiustare una sentenza su controversie fiscali, le tangenti sulla Sanità in Puglia, le torbide vicende del campionato di calcio.