24.05.2009
- DDL INTERCETTAZIONI TESTO
COMUNE CONCORDATO DAI DIRETTORI DELLE MAGGIORI TESTATE
ITALIANE NEL CORSO DELL’INCONTRO ODIERNO PROMOSSO DALLA
FNSI
I direttori e le redazioni dei giornali italiani, con la
Federazione Nazionale della Stampa Italiana, denunciano
il pericolo del disegno di legge sulle intercettazioni
telefoniche per la libera e completa informazione.
Questo disegno di legge penalizza e vanifica il diritto
di cronaca, impedendo a giornali e notiziari (new media
compresi) di dare notizie delle inchieste giudiziarie –
comprese quelle che riguardano la grande criminalità -
fino all’udienza preliminare, cioè per un periodo che in
Italia va dai 3 ai 6 anni e, per alcuni casi, fino a 10.
Le norme proposte violano il diritto fondamentale dei
cittadini a conoscere e sapere, cioè ad essere
informati. E’ un diritto vitale irrinunciabile, da cui
dipende il corretto funzionamento del circuito
democratico e a cui corrisponde – molto semplicemente –
il dovere dei giornali di informare. La disciplina
all’esame del Senato vulnera i principi fondamentali in
base ai quali la libertà di informazione è garantita e
la giustizia è
amministrata in nome del popolo. I giornalisti
esercitano una funzione, un dovere non comprimibile da
atti di censura. A questo dovere non verremo meno,
indipendentemente da multe, arresti e sanzioni. Ma
intanto fermiamo questa legge, perché la democrazia e
l’informazione in Italia non tollerano alcun bavaglio.