19.05.2010
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Intercettazioni. Franco Siddi chiama i giornalisti alla
mobilitazione permanente: "Norme inaccettabili che non
hanno eguali in nessun Paese democratico. Il sindacato
farà una opposizione incessante. Se la legge passerà
chiederemo ai direttori di listare a lutto le loro
testate"
19/05/2010
Il segretario generale della Federazione nazionale della
Stampa ha dichiarato: “Il voto della maggioranza della
Commissione giustizia del Senato sul ddl intercettazioni
questo pomeriggio è una brutta pagina. Faremo di tutto
perché sia cancellata ricorrendo a tutti i mezzi
possibili. Le norme che vietano il diritto di cronaca,
persino su atti non più coperti da segreto, che
impediscono ai cittadini di sapere come procedono le
inchieste giudiziarie, di avere notizia dei misfatti di
corrotti e corruttori sono di una gravità inaudita.
Inaccettabili. Il Sindacato dei giornalisti farà una
resistenza ed un’opposizione incessante. E’ un disegno
imposto dalla politica di comando alla maggioranza
parlamentare che non ha eguali in nessun Paese di
democrazia avanzata. Questa legge rende le notizie di
cronaca un crimine e punta a nascondere, vietandone ogni
notizia, le malefatte dei corrotti e i crimini più
odiosi contro le persone. Manda invece in galera i
giornalisti, strangola, con le multe, gli editori,
chiude in camera blindata le informazioni. Non è in
gioco un privilegio dei giornalisti ma la disponibilità
dell’informazione come bene pubblico dei cittadini.
Adesso è caduto anche l’ultimo velo, quello della
privacy che - avevamo sempre denunciato – era ed è una
scusa paravento, un inganno. Ed è evidentissimo come si
voglia punire chiunque possa disturbare il manovratore
solo perché dispone – e lealmente le offre ai cittadini
– delle informazioni di interesse pubblico. La Fnsi
chiama i giornalisti alla mobilitazione permanente;
invita i comitati di redazione a segnalare ogni giorno,
usando anche gli strumenti del contratto, tutti i casi
di notizie che d’ora in poi saranno interdette, se la
legge avrà il varo definitivo, a fare ancora più
informazione sulle vicende che si vogliono oscurare e a
chiedere ai Direttori di listare a lutto le loro testate
finché non ci sarà un ravvedimento nel corso
dell’ulteriore processo parlamentare. Alle Associazioni
di stampa è chiesto di verificare, insieme con i Cdr,
l’organizzazione di manifestazioni regionali da
collegare ad un’iniziativa diffusa nel Paese che
culminerà nello sciopero nazionale. Agli editori il
sindacato dei giornalisti chiede di ribadire
l’iniziativa comune per bloccare comunque gli effetti di
un disegno scellerato. Ai cittadini, ai gruppi della
società civile, al mondo della cultura e del lavoro, la
Fnsi propone un’iniziativa civica di larga portata e di
carattere permanente, definendo insieme, in tempi brevi,
le azioni pubbliche più opportune per far rientrare
questa operazione illiberale e incivile. La Fnsi crede
nelle istituzioni parlamentari - verso le quali la
fiducia oggi è inevitabilmente incrinata - e in quelle
di Giustizia. Un minuto dopo l’eventuale varo finale
della legge sulle intercettazioni secondo i criteri con
cui sta emergendo dalla Commissione Giustizia del
Senato, sarà presentato ricorso alla Corte Europea di
Giustizia per i diritti dell’uomo, insieme con la
Federazione Internazionale dei Giornalisti.”