25.11.2010
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Inpgi-Fieg-Fnsi siglano
un accordo sull’ex fissa
- Prestito da restituire
in 10 anni: verranno
abbattuti i tempi di
attesa
Si chiude con un avanzo
stimato di 61,5 milioni
di euro il bilancio
assestato dell’Inpgi per
l’esercizio 2010. Oggi
il Consiglio generale
dell’Istituto ha
ratificato
l’assestamento al
bilancio di previsione
per il 2010 e il
bilancio preventivo del
2011. Sul risultato
dell’assestato pesa in
maniera più che
rilevante la situazione
economica del mercato
editoriale che sta
attraversando una
pesante crisi economica
e finanziaria e che ha
influenzato in senso
negativo le dinamiche
occupazionali del
settore. La conseguenza
è la distanza, rispetto
all’avanzo con il quale
si è chiuso il bilancio
consuntivo 2009, che è
stato pari a 94 milioni
di euro. L’analisi dei
dati evidenzia
immediatamente una
contrazione sulla media
dei rapporti di lavoro
che sono diminuiti di
267 unità. Prendendo in
considerazione i soli
rapporti regolati dal
contratto Fieg/Fnsi, il
cui saldo negativo tra
il raffronto fra le due
annualità è di 475
unità, è evidente la
crescita del numero dei
rapporti regolati da
contratti diversi, a
significare una
progressiva
modificazione della
composizione della
platea degli iscritti
con una presenza sempre
crescente di giornalisti
che operano in settori
esterni a quello
tipicamente editoriale,
che però non riesce a
compensare la
diminuzione dei rapporti
di lavoro complessivi.
Nella gestione
previdenziale il
rapporto tra la spesa
per prestazioni e le
entrate contributive
determina una forbice
che dall’86,29% del 2009
passa all’89,77% del
2010. In sostanza, il
volume della spesa per
prestazioni cresce in
misura maggiore del
volume delle entrate
contributive, sia sotto
il profilo del numero
delle prestazioni
pensionistiche (che da
4.485 del 2009 passano a
4.888 del 2010 con un
più 8,98%) sia sotto il
profilo della relativa
spesa (che da 346,4
milioni del 2009 passa a
369,5 milioni del 2010
con un più 6,67%). Anche
la spesa per
ammortizzatori sociali,
conseguente agli stati
di crisi, è stimata
attorno ai 15 milioni di
euro. Risultati positivi
si registrano nella
gestione patrimoniale,
con un rendimento degli
investimenti mobiliari
stimato prudenzialmente
attorno al 5% netto,
valore che molto
presumibilmente sarà
confermato, se non
superato, in sede di
consuntivo. Positivo
anche il dato relativo
al rendimento del
patrimonio immobiliare
il cui introito è
stimato con un aumento
del 3,96% a fronte
dell’incremento
registrato a consuntivo
2009 che è stato pari al
2,68%. A latere
dell’esame e ratifica
dei bilanci contabili il
Consiglio generale ha
discusso a lungo anche
sulle risultanze del
bilancio tecnico
attuariale, approvato
dal Consiglio di
amministrazione lo
scorso 10 novembre e
che, così come
prescritto dalla legge,
l’Inpgi dovrà presentare
ai Ministeri vigilanti –
assieme a tutte le Casse
privatizzate – entro il
prossimo 30 novembre.
Dal bilancio tecnico al
31.12.2009 redatto
dall’attuario
dell’Istituto emerge
chiaramente uno
squilibrio tra entrate
per contributi e uscite
per prestazioni a dal
2026, con riferimento al
valore di mercato del
patrimonio. Il Consiglio
di amministrazione, in
sede di approvazione del
documento attuariale,
ravvisando la necessità
di assumere nell’arco di
qualche mese
provvedimenti atti a
ristabilire l’equilibrio
del rapporto tra
contributi e
prestazioni, ha assunto
l’impegno di adottare le
idonee misure, anche
sulla base degli
incontri e delle
eventuali determinazioni
delle Parti sociali,
entro il 30 giugno 2011.
Le ipotesi da
approfondire per fare
fronte allo squilibrio,
di concerto con le Parti
sociali, sono un
progressivo aumento
delle aliquote
contributive a carico
degli editori e un
graduale innalzamento
dell’età pensionabile
delle donne, la
concessione di sgravi
contributivi per le
assunzioni a tempo
indeterminato. Temi che
andranno approfonditi ed
eventualmente arricchiti
nei prossimi mesi. Al
termine della riunione
odierna del Consiglio
generale si sono riuniti
presso la sede
dell’Inpgi, i
rappresentanti della
Fnsi e della Fieg e sono
stati siglati due
importanti accordi; il
primo riguarda la
liquidazione
dell’indennità ex fissa
e il secondo lo sgravio
contributivo di circa un
punto percentuale per le
aziende editoriali,
contenuto nell’accordo
sul Welfare del 20
ottobre 2007, ma ancora
non reso esecutivo dal
Governo. Per quanto
riguarda il primo
accordo, a seguito del
progressivo aggravarsi
dello stato di crisi
del settore l’andamento
della gestione del Fondo
integrativo di
previdenza (ex-fissa) ha
subito effetti negativi
con la conseguenza che,
ad oggi, sono in attesa
di liquidazione 564
colleghi, per un importo
complessivo di circa
46,6 milioni di euro più
gli interessi. A fronte
dell’esigenza ravvisata
dalle Parti Sociali di
individuare interventi
finalizzati alla
riduzione dei tempi di
attesa per l’effettiva
liquidazione delle
prestazioni (per
ottenere l’indennità,
allo stato attuale, i
colleghi dovranno
aspettare circa cinque
anni) l’Inpgi ha dato la
propria disponibilità ad
anticipare al Fondo
integrativo 37 milioni
di euro, che dovranno
essere restituiti dalle
aziende in un arco
temporale di dieci anni
al tasso di interesse
del 4,60%. Le Aziende
(esclusa la Rai –
Radiotelevisione
Italiana che versa in un
fondo a gestione
separata) verseranno
all’inpgi a titolo di
addizionale contributiva
straordinaria
un’aliquota dello 0,35%
sulle retribuzioni
mensili dei giornalisti
L’accordo dovrà ora
essere recepito in una
delibera del Consiglio
di amministrazione e
trasmesso ai Ministeri
vigilanti per la
necessaria approvazione.
Subito dopo
l’approvazione l’Inpgi
erogherà la prima
tranche della somma pari
a 18,5 milioni euro, la
successiva, di pari
importo, sarà erogata
all’inizio del
successivo anno di
esercizio. Il secondo
accordo deriva da una
questione rimasta aperta
da anni. Il Governo,
infatti, con un
documento del 20
settembre 2007 del
Ministro del Lavoro e
della Previdenza sociale
“sul lavoro e previdenza
dei Giornalisti”, aveva
assunto uno specifico
impegno in merito alla
concessione, anche alle
aziende editrici, degli
sgravi per i giornalisti
dipendenti. Tale
impegno, ad oggi, non ha
ancora trovato
attuazione. Con
l’accordo siglato oggi
la Federazione Italiana
Editori Giornalisti e
Federazione Nazionale
della Stampa Italiana –
in esercizio delle
determinazioni previste
dal Decreto legislativo
n. 509/94 – convengono
di elevare l’aliquota
previdenziale a carico
degli editori in misura
pari all’eventuale
sgravio concesso. “Gli
accordi firmati oggi –
afferma il Presidente
Andrea Camporese – sono
importanti perché
inquadrati in un clima
di fattiva
collaborazione per la
tenuta del sistema in un
momento di grave crisi
del settore. L’inpgi
resta un Istituto sano,
ma deve fare i conti con
proiezioni che impongono
interventi. Le
prestazioni non possono
essere tagliate, dopo la
responsabile riforma
messa in atto nel 2006,
mentre si può agire con
equilibrio e gradualità
su altri fronti. La
sostenibilità di lungo
periodo è anche tenuta
del mercato del lavoro e
crescita dei contratti.
Attraverso una
responsabilità condivisa
tra Inpgi, Fnsi e Fieg
possono essere colti
obbiettivi virtuosi”.